Matematica Scuola Primaria OILER Scuola

Giochi e Fiabe di Numeri

MUSA è un percorso didattico rivolto alla scuola primaria. Il percorso propone varie attività non correlate fra loro, la maggior parte delle quali legata a una racconto o a un gioco. Si toccano argomenti di matematica, in particolare di aritmetica, che possono risultare più complessi di quelli usualmente affrontati nella scuola primaria, con l'intento di offrire stimoli che potranno incuriosire e appassionare alcuni studenti.

Scheda Tecnica

CLASSI: quarta e quinta. Il percorso sul cubo di Rubik fin dalla classe prima.


Competenze Indicazioni Nazionali:
L'alunno:

  • legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici;
  • costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri;
  • ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni.


METODOLOGIE E STRATEGIE:
Le attività del percorso MUSA hanno come aspetti caratteristici il problem solving, il gioco, il ragionamento ricorsivo e il contesto narrativo. Le attività proposte mettono in gioco abilità e competenze diverse, tre cui il pensiero algoritmico.
Un algoritmo richiede di effettuare le azioni necessarie al raggiungimento di uno scopo chiaramente definito (Doğan, 2020). Il pensiero algoritmico messo in atto per giungere alla soluzione comporta e sviluppa capacità di decomporre il problema in singoli passi, di riconoscere schemi e regolarità, di astrarre (Blannin & Symons, 2019). In un secondo momento, questa capacità potranno saranno usate nell'ambito della programmazione informatica.
Interpretare e leggere racconti, come “I sette massaggeri” di Dino Buzzati, può aiutare a creare il senso del numero, della quantità, del contare, dunque a matematizzare una situazione (Hintz & Smith, 2022). Alcuni racconti fra quelli presenti nel percorso favoriscono la riflessione sul concetto di infinito. Il problema della Torre di Hanoi introduce al pensiero induttivo e comporta la conoscenza (implicita o esplicita) delle proprietà dei numeri pari e dispari (Merrotsy, 2015). Il Cubo di Rubik aiuta la visualizzazione e l'interpretazione geometrica delle azioni e consente di sviluppare abilità cognitive e attitudini quali la pazienza, la perseveranza, il problem solving e il ragionamento logico (Orizzontescuola, 2024).


COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI: italiano, tecnologia.


Il percorso è stato ideato da Luigi Bernardi.

MUSA è un percorso didattico rivolto alla scuola primaria. Il percorso propone varie attività non correlate fra loro, la maggior parte delle quali legata a una racconto o a un gioco. Si toccano argomenti di matematica, in particolare di aritmetica, che possono risultare più complessi di quelli usualmente affrontati nella scuola primaria, con l'intento di offrire stimoli che potranno incuriosire e appassionare alcuni studenti.

Scheda Tecnica

CLASSI: quarta e quinta. Il percorso sul cubo di Rubik fin dalla classe prima.


Competenze Indicazioni Nazionali:
L'alunno:

  • legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici;
  • costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri;
  • ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni.


METODOLOGIE E STRATEGIE:
Le attività del percorso MUSA hanno come aspetti caratteristici il problem solving, il gioco, il ragionamento ricorsivo e il contesto narrativo. Le attività proposte mettono in gioco abilità e competenze diverse, tre cui il pensiero algoritmico.
Un algoritmo richiede di effettuare le azioni necessarie al raggiungimento di uno scopo chiaramente definito (Doğan, 2020). Il pensiero algoritmico messo in atto per giungere alla soluzione comporta e sviluppa capacità di decomporre il problema in singoli passi, di riconoscere schemi e regolarità, di astrarre (Blannin & Symons, 2019). In un secondo momento, questa capacità potranno saranno usate nell'ambito della programmazione informatica.
Interpretare e leggere racconti, come “I sette massaggeri” di Dino Buzzati, può aiutare a creare il senso del numero, della quantità, del contare, dunque a matematizzare una situazione (Hintz & Smith, 2022). Alcuni racconti fra quelli presenti nel percorso favoriscono la riflessione sul concetto di infinito. Il problema della Torre di Hanoi introduce al pensiero induttivo e comporta la conoscenza (implicita o esplicita) delle proprietà dei numeri pari e dispari (Merrotsy, 2015). Il Cubo di Rubik aiuta la visualizzazione e l'interpretazione geometrica delle azioni e consente di sviluppare abilità cognitive e attitudini quali la pazienza, la perseveranza, il problem solving e il ragionamento logico (Orizzontescuola, 2024).


COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI: italiano, tecnologia.


Il percorso è stato ideato da Luigi Bernardi.

Abū Jaʿfar Muḥammad ibn Mūsā al-Khwārizmī

Muḥammad Al-Khwārizmī è stato uno scienziato persiano, considerato il padre dell'algebra. Era originario di una regione dell’Asia, detta Khwārezm (in italiano Corasmia) da cui proviene il suo nome (la situazione non è troppo diversa dal nostro parlare, ad esempio, di Leonardo da Vinci, Arnaldo da Brescia, Ruggero di Sicilia).

Dal suo nome deriva la nostra parola algoritmo, che indica un procedimento meccanico per eseguire calcoli o altre operazioni. Anche la parola algebra è legata a lui, perché deriva da al-jabr, termine che compare nel titolo di una delle sue opere più importanti: “al-Kitāb al-mukhtaṣar fī ḥisāb al-jabr wa al-muqābala”. Per curiosità, il prefisso “al” corrisponde a un articolo, mentre potremmo tradurre “jabr” con "riparare", riferendosi al processo di "restaurare" un'equazione.

Il libro si diffuse in Europa per merito dell'inglese Roberto di Chester nel XII secolo, che ne tradusse una parte in latino. Pochi anni dopo Gerardo da Cremona curò la prima traduzione completa dell’opera in latino.
Nel suo trattato al-Khwārizmī spiega come risolvere le equazioni di primo e di secondo grado. Vengono distinti vari casi, perché a quel tempo non erano accettati numeri negativi: esprimendoci con il nostro linguaggio, coefficienti, termine noto e soluzioni di un’equazione potevano essere solo positivi. Per esempio, le due equazioni

x 2 + 2x = 3 (che ammette come soluzione 1)
x 2 + 4 = 4x (che ammette come soluzione 2)

dovevano essere trattate separatamente, con due procedimenti risolutivi diversi. Invece, per noi entrambe le equazioni sono della forma ax 2 + bx + c = 0 , dove a, b, c indicano numeri positivi o negativi, e abbiamo un’unica formula che si applica a tutte le equazioni di secondo grado. Naturalmente, in quell’epoca non erano usati i nostri simboli, il che rendeva tutti i passaggi molto più complicati.

Al-Khwārizmī si occupò anche di astronomia e di geografia. In particolare, pare abbia coordinato il lavoro di 70 geografi che dovevano realizzare una carta di tutto il mondo (ovviamente del mondo allora conosciuto).
Visse a Baghdad e curò anche la traduzione di manoscritti scientifici greci.