ARTE è un percorso didattico rivolto alla scuola primaria. Il proposito generale comprende lo studio e il disegno di figure geometriche, attraverso il loro riconoscimento in contesti reali. Elementi importanti nel percorso sono l’osservazione ed in generale la capacità di analizzare e riprodurre un’immagine o un ambiente. Di seguito si trovano le tavole di ARTE che l'insegnante può usare nelle modalità che più ritiene opportune. Viene comunque suggerito un percorso dove sono affrontate le tematiche principali.

Scheda Tecnica

CLASSI: prima, seconda, terza, quarta e quinta.


Competenze Indicazioni Nazionali:
L'alunno:

  • riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo;
  • descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche.


METODOLOGIE E STRATEGIE:
Il tema centrale del percorso è l'osservazione. Si tratta di guidare lo studente nel passaggio dalla visione globale di un'immagine alle singole parti che la compongono (Kellog, 1969. Analisi dell’arte infantile) e che possono essere schematizzate e poi riprodotte. Si torna poi all'immagine nel suo insieme con lo scopo di conoscere - attraverso un'indagine guidata - l'oggetto rappresentato. Il percorso è interdisciplinare e si avvale di metodologie diverse, incluse alcune semplici tecniche di disegno (disegnare a mano libera, non usare la gomma per cancellare, ...).


COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI: arte e immagine, tecnologia.


Il percorso è stato ideato da Luigi Bernardi, Martina Carbone, Giorgia Damiano, Marta Menghini.

Usciranno presto altre voci!

ARTE è un percorso didattico rivolto alla scuola primaria. Il proposito generale comprende lo studio e il disegno di figure geometriche, attraverso il loro riconoscimento in contesti reali. Elementi importanti nel percorso sono l’osservazione ed in generale la capacità di analizzare e riprodurre un’immagine o un ambiente. Di seguito si trovano le tavole di ARTE che l'insegnante può usare nelle modalità che più ritiene opportune. Viene comunque suggerito un percorso dove sono affrontate le tematiche principali.

Usciranno presto altre voci!

Scheda Tecnica

CLASSI: prima, seconda, terza, quarta e quinta.


Competenze Indicazioni Nazionali:
L'alunno:

  • riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo;
  • descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche.


METODOLOGIE E STRATEGIE:
Il tema centrale del percorso è l'osservazione. Si tratta di guidare lo studente nel passaggio dalla visione globale di un'immagine alle singole parti che la compongono (Kellog, 1969. Analisi dell’arte infantile) e che possono essere schematizzate e poi riprodotte. Si torna poi all'immagine nel suo insieme con lo scopo di conoscere - attraverso un'indagine guidata - l'oggetto rappresentato. Il percorso è interdisciplinare e si avvale di metodologie diverse, incluse alcune semplici tecniche di disegno (disegnare a mano libera, non usare la gomma per cancellare, ...).


COLLEGAMENTI INTERDISCIPLINARI: arte e immagine, tecnologia.


Il percorso è stato ideato da Luigi Bernardi, Martina Carbone, Giorgia Damiano, Marta Menghini.

Artemisia Gentileschi

Artemisia Gentileschi, pittrice o “pittora” (come lei stessa si definiva), comincia a lavorare giovanissima nella bottega del padre Orazio, anche lui pittore, insieme ai suoi fratelli. Mostra presto il suo talento, ma, essendo donna, è costretta a esercitare l’arte prevalentemente in casa o nella bottega. Si esercita dunque copiando le opere trovate presso lo studio del padre. Come il padre, è influenzata da Caravaggio e dalla rappresentazione di modelli reali. Questa influenza è visibile fin dalle sue prime opere, la prima eseguita già a 16 anni, che raffigurano eroine bibliche: le immagini non sono idealizzate e esprimono tutta la drammaticità della situazione.

Un’importante svolta nella sua vita si ha quando subisce violenza, in casa, proprio dal maestro che il padre le aveva assegnato per studiare la prospettiva. Con grande coraggio – e con l’aiuto del padre – si sottopone alle difficoltà di un processo (enormi per una donna di quell’epoca) per far condannare il suo stupratore.

Dopo questo evento, nel 1612, si sposa e si trasferisce a Firenze, dove inizia una nuova vita alla corte di Cosimo de’ Medici. Lì si afferma come pittrice ed entra a far parte – unica donna – della prestigiosa Accademia delle arti e del disegno. Fa conoscenza con Galileo Galilei, il quale frequenta la corte di Cosimo e anche l’Accademia delle arti. Con Galileo intraprende una fitta corrispondenza epistolare che evidenzia anche i suoi interessi in campo scientifico. Così, ad esempio, la quattro fasi della Luna – disegnate per la prima volta in modo realistico da Galilei – sono raffigurate in modo simbolico nelle quattro immagini femminili di Betsabea al bagno (cfr. Pamela del Bianco, 2021). Potrebbe aver risentito dell’influenza di Galileo anche il secondo dei due quadri Giuditta decapita Oloferne, del 1620: alla crudità dell’immagine si aggiunge infatti la rappresentazione dello zampillo del sangue, la cui traiettoria sembra ubbidire a leggi fisiche.

La sua indole risoluta fa decidere Artemisia per un ulteriore trasferimento, stavolta a Napoli, seguita da marito e figli. A Napoli Artemisia amplia la sua produzione, dipingendo anche tele per una chiesa. Rimarrà a Napoli fino alla morte. La sua corrispondenza con Galileo non si interrompe con il trasferimento: ancora nel 1635 chiede consigli ad un Galileo ormai anziano.

«I due destini rivoluzionari si erano spesso incontrati, intrecciati, illuminati portando alla luce ciò che soltanto un pensiero innovativo e la passione fervente possono mostrare al mondo superando gli schemi fissi e gli stereotipi di ogni epoca.» Pamela del Bianco, Un'amicizia rivoluzionaria: Artemisia Gentileschi e Galileo Galilei